In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, voluta da tante associazioni in Italia che si battono per una maggiore sensibilità ai temi dei Disturbi del Comportamento Alimentare riportiamo le riflessioni di una nostra ospite unendoci così alla campagna promossa dal Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari : "Coordiniamoci in Lilla, insieme oltre i DCA"
Da uno dei fogli di carta del mio
“diario di un corpo”... Pellegrino Parmense.
"Ciò che non potete trovare nel corpo, non potrete trovarlo da nessun'altra parte."(Gurdjie ) Ogni corpo è auto-rappresentazione, ritratto di “stati di presenza” informazioni su come un corpo si abita in relazione a se stesso e al mondo. Il corpo: un'architettura perfetta, “casa” che narra la sua (auto)biografia. Ho planimetrie incollate addosso. Sentire il corpo non è una cosa scontata...c'entra l'amore per se stessi e per l'altro. Da questa casa posso pellegrinare, fare ritorno, la posso edificare o distruggere con le mie mani; può essere priva di fondamenta (una tenda al vento), posso ergere muri o aprire finestre sul mondo. Ricca di stanze bellissime, come wunderkammer, ma anche di interessanti vie di fuga (le porte, gli interstizi...). Una casa ben progettata, dove si marcano confini delineati, che mi permettono di capire dove, come, quando muovermi. Questi confini mi possono dare sicurezza, è vero... più sono chiari più lo spazio e il tempo all'interno dei quali mi muovo è ordinato. E' meno angustio. Forse. Più ospitale? Questi confini possono anche funzionare da barriere, da limiti. E allora eccolo, un corpo frammentato, amputato. Un bunker ora senza finestre, da cui non uscirei più. Pare così accogliente. Sparisco. Sparire. Imparare ad abitarsi, a riconoscersi in questa casa. Il mio obiettivo e augurio: Che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo.